13 dicembre 2012

Uno strano viaggio

Per chi ha paura del buio (età 3-6 anni)


Vivevano una volta, in una campagna tanto ma tanto lontana, un cavallo, un cane e un gattone che erano cresciuti insieme in una fattoria, e per questo erano molto amici.
Erano ormai diventati vecchi, e dopo essere stati cacciati di casa dal fattore perchè non gli servivano più a molto, si erano ritirati a vivere in un casolare abbandonato.
Un bel giorno di primavera però, i tre amici decisero che era arrivato il momento di fare un viaggetto tutti insieme, e così partirono all'avventura pieni di entusiasmo.

Camminarono tantissimo, passarono attraverso un fitto bosco, superarono ruscelli e colline, e finalmente arrivarono in un posto sconosciuto, che gli umani chiamavano "savana".
Poichè erano un po' stanchi dopo quella lunghissima camminata, decisero di fermarsi e riposare in quel posto bello e così strano.
Si misero alla ricerca di una fattoria, ma ben presto si resero conto che nella savana non c'erano fattorie. "Che strano posto, questo senza fattorie!" pensarono.
Così decisero di comune accordo di trovare riparo fra un folto albero dai rami pendenti, che poteva far loro da tana e tenerli al sicuro nella notte.

Il sole stava calando velocemente, e all'improvviso, nella penombra, videro stagliarsi contro il cielo rosso del tramonto un essere mostruoso: aveva cinque zampe lunghissime, un collo ancora più lungo e in cima una foltissima esplosione di strani capelli che si spandevano in tutte le direzioni.
I tre amici erano spaventatissimi: non avevano mai visto una creatura del genere, ed erano sicuri che fosse terribilmente cattiva e affamata.
Tremando come una foglia, il gatto e il cane si avvicinarono sempre di più al cavallo, finchè arrivarono ad infilarsi fra le sue zampe eleganti, e da lì non si mossero più.
Il mostruoso animale sconosciuto si avvicinava sempre di più, un passo dietro l'altro, silenzioso e pericolosissimo ("Tumpf...Tumpf... Tumpf...").
I tre poveri animali erano rintanati sotto l'albero e non osavano nemmeno respirare, tanta era la paura.
Le zampe lunghissime dell'ombra del mostro arrivarono fin quasi a sfiorarli, poi lo strano collo lunghissimo e peloso si perse fra le fronde dell'albero generando forti fruscii ("SCCCCCC! CRACK! SSCCCCCC!"), e per la paura, chiusero stretti stretti gli occhi e non osarono più riaprirli.

Era già mattina quando i tre amici si accorsero che il sole era già sorto.
Il mostro era ancora lì, e non si muoveva.
Il cane e il gatto ebbero ancora così tanta paura che in un balzo saltarono sulla groppa del cavallo, che per grossa sfortuna nitrì dallo spavento e dallo sforzo improvviso.
Non lo avesse mai fatto!

Il mostro si mosse e li guardò fisso fisso.
Guardò e scrutò con i suoi terribili occhi in mezzo alle fronde dei rami, perchè per fortuna erano ben nascosti, finchè i loro sguardi si incrociarono e i loro occhi si trovarono a pochi palmi di distanza.
E allora si alzò un grido terrificante.

"HUOOOO-YYYYYYY!" urlò il mostro, e la sua testa iniziò a muoversi, a ondeggiare, divenne enorme e sbatteva, sbatteva nel cielo in maniera così strana da sembrare prendere vita.
I tre lo videro e non riuscirono a trattenersi: "HIIIIIIIIIIIIIIIII-BUUUUUUU-MIAAAAAOOOOO" urlarono di rimando il cavallo, il cane e il gatto, quasi svenuti dalla paura.

Il mostro dalle lunghissime zampe e dal collo ancor più lungo, sentendoli urlare, pensò che quello era l'essere più strano e spaventoso che avesse mai visto: un grosso corpo scuro da cui spuntavano ben tre teste, una più grossa dell'altra, che emettevano suoni tutti diversi fra loro!
E spaventato, urlò ancora di più.

Ma mentre urlavano tutti insieme, finalmente si videro bene.

Il mostro altri non era che una giraffa, e appollaiato in cima al collo della giraffa si trovava beato un grosso uccello del Paradiso, che come tutti voi bambini sapete, ha una lunghissima e foltissima chioma.
E i nostri cari amici cane e gatto, saliti in groppa al cavallo, nell'oscurità delle foglie gli erano sembrati a loro volta un bruttissimo mostro con tre teste.

I cinque animali si guardarono e smisero di urlare.
Poi tutti insieme iniziarono a ridere, prima sommessamente, poi forte e di gusto, scaricando così tutta la paura e la tensione accumulata.
Risero tantissimo e risero ancora, finchè capirono che al buio anche le cose più semplici possono prendere sembianze mostruose, senza per questo essere affatto pericolose!

Da quel momento non si separarono più, e passarono tutti i giorni delle loro vacanze insieme, facendo bagni nel lago, brucando erba fresca, mangiano foglie tenerissime e divertendosi come pazzi a spaventare tutti gli altri animali della savana.


Con questo racconto partecipo al contest:http://ilmondodascoprire.blogspot.it/2012/12/contest-raccontami-una-storia.html




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